ASD e SSD: QUALI DOCUMENTI PER INIZIARE
Fermo restando che ogni situazione merita un approfondimento specifico, anche con l’aiuto di un consulente, elenchiamo nel prosieguo i passaggi da osservare nella fase di avvio dell’attività di una ASD o SSD.
“Chi ben comincia è a metà dell’opera”. In virtù di questo proverbio, il Legale Rappresentante di un Ente sportivo dovrà anzitutto sincerarsi di possedere un Documento d’identità in corso di validità che gli occorrerà per l’espletamento della maggior parte delle pratiche amministrative.
Una volta costituito l’Ente sportivo, il Legale Rappresentante dovrà conservare presso la sede l’Atto costitutivo e lo Statuto registrati all’Agenzia delle Entrate così, da permettere ai soci di prenderne visione quando ne facciano richiesta.
E’ ora il momento di occuparsi dell’attribuzione del Codice Fiscale ed, eventualmente, della Partita Iva in caso di svolgimento anche di attività commerciale. La pratica all’Agenzia delle Entrate può essere svolta da un consulente, che vi consegnerà il Certificato di attribuzione del Codice fiscale e della Partita Iva, anch’esso da conservare presso la sede.
I tre documenti di cui sopra, unitamente alla domanda di affiliazione compilata con tutti i dati richiesti (denominazione, responsabile legale, responsabile safefuarding, email safegurarding, ecc.) dovranno essere trasmessi all’Organismo Sportivo di riferimento, che li trasmetterà al Registro delle Attività Sportive Dilettantistiche (RASD), gestito da Sport & Salute il quale a sua volta inserirà l’Ente nel predetto Registro. Si consiglia di conservare in sede il Certificato di affiliazione. Sempre tramite L’Organismo Sportivo affiliante, si potranno stipulare le polizze assicurative facoltative ed effettuare il tesseramento
obbligatorio dei Dirigenti, Tecnici, Collaboratori e degli Atleti e Volontari con polizze assicurative obbligatorie.
La mancata registrazione di un congruo numero di atleti praticanti, coerente con le norme tecniche dello sport individuale o di squadra che si dichiara di praticare, comporta il blocco dell’iscrizione nel RASD e, salvo integrazioni, la cancellazione.
Occorre adesso creare un’utenza sull’Area Riservata del Registro delle Attività Sportive Dilettantistiche (“RASD”) e conservare le credenziali di accesso.
Accedendo all’area riservata suddetta è opportuno scaricare e conservare anno per anno il Certificato di iscrizione al RASD.
E’ consigliabile verificare, con accessi periodici nell’Area Riservata la correttezza dei dati inseriti ed eventuali anomalie segnalate.
Prima di iniziare le attività, le ASD e SSD devono essere in regola con le pratiche autorizzative con le amministrazioni di riferimento quali lo sportello SUAP del Comune, i Vigili del Fuoco e l’ASL (S.C.I.A., pratica antincendio). In questa fase è
opportuna la consulenza di un tecnico (architetto, geometra, ingegnere) che abbia previamente ultimato tutte le pratiche edilizie ed urbanistiche.
Nondimeno, ASD e SSD dovranno risultare in regola con gli obblighi relativi al defibrillatore (acquisto, custodia, preposti all’uso).
In caso di S.S.D.ar.l. (Società Sportiva Dilettantistica a Responsabilità Limitata) è obbligatorio segnalare l’inizio dell’attività anche alla Camera di Commercio, attraverso i canali telematici dedicati.
Eventuali “lavoratori sportivi” (istruttori, allenatori o altre figure previste dalla Riforma dello sport come tali), dovranno sottoscrivere un regolare contratto di lavoro sportivo con l’ASD o SSD che dovrà essere stampato, firmato e conservato
presso la sede, unitamente alla copia del Tesserino Tecnico con specifica abilitazione per l’anno in corso, acquisizione del Certificato del Casellario giudiziale che attesti l’assenza di condanne e la tessera sportiva.
Analoghe considerazioni devono essere fatte anche per i lavoratori “non sportivi” che prestano servizio presso la struttura, svolgendo gli adempimenti specifici richiesti dalla legge.
Trattandosi ormai di vero e proprio “lavoro” sportivo, per ASD e SSD divengono obbligatori anche gli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro e di sorveglianza sanitaria quali, ad esempio, la redazione del D.V.R. (documento valutazione rischi), la nomina del R.S.P.P. (responsabile servizio prevenzione e protezione per la sicurezza) e del medico del lavoro che effettuerà le visite ai lavoratori laddove previsto dalla legge.
Ogni tesserato avrà l’onere di esibire annualmente il certificato medico di idoneità alla pratica sportiva agonistica o non agonistica che dovrà essere conservato dall’ASD/SSD.
Inoltre, l’ASD/SSD dovrà conservare presso la sede il libro dei soci, in cui annotare i nominativi e i dati di coloro che hanno assunto tale qualifica; i verbali delle riunioni dell’assemblea e i verbali dell’organo amministrativo (consiglio direttivo) in maniera ordinata (su libri vidimati in caso di SSDarl), il bilancio o rendiconto annuale e la prima nota cassa; il c.d. Registro Iva Minori (in cui sono riportati i versamenti dell’IVA per coloro che svolgono attività commerciale in regime di cui alla L. 398/1991) oltre ai libri e registri prescritti dal codice civile o dalle leggi fiscali a seconda della tipologia di forma giuridica.
Da non dimenticare, infine, gli obblighi in materia di Privacy e di Safeguarding.